PIERLU.org | il blog di pierluigi giaccarello

8 agosto 2012

Schwazer: un cattivo esempio è comunque un esempio

In un mondo dove nessuno si prende le proprie responsabilità Schwazer credo se ne sia prese anche troppe: forse inconsapevolmente… perché carriera sportiva a parte rischia moltissimo sotto l'aspetto penale e personale, visto che è nei Carabinieri, e perché con il suo comportamento ha compromesso la sua immagine pubblica che era fatta di contratti pubblicitari, di promozione non solo sportiva, di una vita pubblica di grande successo.

Credo che il peso di questo controllo a sorpresa a opera della Wada avvenuto a Oberstdorf nel luglio scorso Schwazer lo portasse da tempo: l'Epo, che Alex ha ammesso di aver assunto in totale autonomia, non è una sostanza che si può buttare giù come un integratore qualsiasi. Intanto è una sostanza vecchia, ormai facilmente tracciabile, individuata da quasi tutti i laboratori e per questo considerata superata da chi fa del doping (e credetemi, sono ancora tanti) la sua professione medica. E poi non è che ti sottoponi a un ciclo di Epo per poi presentarti in forma smagliante alle gare: se proprio decidi di doparti occorrono intanto le sostanze, e poi adeguati ritmi di assunzione, cicli di 'pulizia', tabelle… non puoi improvvisarti il piccolo chimico.
Dubito che Schwazer abbia fatto tutto da solo, e dubito che nessuno sapesse niente: così come dubito che il controllo a sorpresa sia arrivato così, tanto per scrupolo… Il gesto di Schwazer è ingiustificabile e inqualificabile sotto l'aspetto sportivo: nessuna scusa e nessuna tolleranza. Ma l'atteggiamento che spesso viene riservato nei confronti di chi viene accusato di doping (ricordiamoci di un certo Marco Pantani) diventa di demonizzazione totale e assoluta. Ed è proprio questo ciò che non dovrà accadere adesso: Schwazer le sue responsabilità, pesanti, se le è prese. Credo che altri dovranno farlo in questa vicenda… Intanto chi lo ha aiutato con una somministrazione rischiosissima per la salute di un atleta.
Indubbiamente è un bruttissimo colpo per l'atleta e per l'atletica italiana in genere, che da tempo cerca modelli con i quali riavvicinare alla pista e a una cultura di fatica e di allenamenti giovanissimi più attratti dalla civiltà di reality e talent che da quella sportiva. Schwazer poteva essere uno di questi: ma come dicono gli americani "anche un cattivo esempio, se si evidenzia e si ammette l'errore, è pur sempre un esempio".
Forse occorrerà ripartire da qui.

fonte: http://it.eurosport.yahoo.com/blog/stefano-benzi/schwazer-un-cattivo-esempio-%C3%A8-comunque-un-esempio-184815893--sow.html