Beh, parlare di schiavitù mi sembra improprio, ma quanti sono quelli che sono costretti a orari disumani o a lavorare per poche centinaia di euro al mese come il signore?
«Ho lavorato per due anni in una azienda agricola sui Colli euganei. Oltre ad accudire gli animali ed occuparmi della cura dei campi e del bosco dovevo anche fare il custode. Di fatto lavoravo 24 ore su 24. Lo stipendio? 600 euro in busta paga. Il cellulare aziendale che ero tenuto a portare sempre con me serviva alla datrice di lavoro come un geo localizzatore: era in grado di vedere sempre dove mi trovavo, giorno e notte. Non potevo nemmeno andare a trovare mia figlia. E quando mi sono ammalato, dopo due anni senza ferie, senza riposi, senza una pausa, sono stato costretto alle dimissioni». È la storia di Paolo Sinigaglia, padovano di 42 anni, raccontata a « Pomeriggio 5», il programma condotto da Barbara D'Urso, come la storia di una persona diventata uno «schiavo» per la crisi. [leggi sul Mattino di Padova]