Condivido una domanda che si pone Leandro Belluco alla luce dei preoccupanti dati che emergono da un'indagini condotta nella zona del cementificio di Fumane. Nel nostro territorio ci sono 3 cementifici nel raggio di 5 km ma non si è mai riusciti ad avere alcuna analisi epidemiologica. Perché?
Sono stati presentati al pubblico i primi risultati parziali dell'indagine epidemiologica sulla salute respiratoria della popolazione residente a Fumane, dove sono presenti attività industriali che producono inquinamento atmosferico. Come comune di controllo e raffronto è stato scelto quello di Mezzane di Sotto, che ha caratteristiche simili a Fumane sia dal punto di vista geografico, che demografico ed economico, senza però la presenza di attività industriali come Cementirossi e Exide. Gli indicatori sanitari si riferiscono al decennio 1999 – 2009 e in questa prima fase riguardano i bambini. A condurre l'indagine, richiesta dalla precedente amministrazione Frapporti, nel 2009, per valutare i rischi per la salute della popolazione, preoccupata soprattutto dalle emissioni della cementeria, è stata la sezione di Epidemiologia e Statistica medica, Dipartimento di Sanità pubblica e medicina di comunità dell'Università di Verona, diretta dal professor Roberto De Marco, affiancato da Alessandro Marcon, che si è avvalso nel «tavolo di lavoro» del contributo dell'Arpav, con Francesca Predicatori, delle Ulss 20 di Verona e 22 di Bussolengo, con Massimo Valsecchi, Stefano Blengio e Silvana Manservisi, nonché dei medici di base, Guglielmo Frapporti di Fumane e Luca Dalle Carbonare di Mezzane. L'indagine non è conclusa, e si prevede di ultimarla nel 2013 con l'analisi sugli ossidi di azoto (Nox) e sullo stato di salute degli adulti, che dovranno rispondere con un questionario postale.

