PIERLU.org | il blog di pierluigi giaccarello

17 dicembre 2012

Il clima di tensione creato in città non favorisce nessuno.

E' molto importante che molti cittadini partecipino al Consiglio Comunale di martedì 18 dicembre alle ore 20 in sala consiliare. Io non sarò fisicamente presente fra il pubblico per un impegno politico irrinunciabile che mi vede parallelamente impegnato a Padova in una direzione provinciale del PD dove organizzeremo le primarie per i parlamentari con cui gli italiani potranno scegliere ancora i loro rappresentanti. Voglio rivolgere ai consiglieri comunali oggetto di provocazione tutta la mia solidarietà e il mio sostegno perché possano continuare la loro attività senza intimidazioni e sempre con l'obiettivo di salvaguardare il bene comune e le prospettive di questa città. 

In seguito alla riorganizzazione aziendale annunciata da Italcementi, con 665 esuberi e la chiusura dei forni di cottura di alcuni stabilimenti (tra i quali Monselice) nel territorio nazionale, è partita una campagna preordinata di attacco a quanti si sono opposti al progetto di "revamping" presentato dall'azienda. Una campagna che ha trovato il capofila nel Sindaco di Monselice che sta volgarmente strumentalizzando la vicenda con una violenta campagna di stampa contro Sindaci, Consiglieri Comunali, Comitati e cittadini, per aizzare i lavoratori nei confronti dei "nemici" del revamping. E a questa logica si è ora accodato anche il Sindacato, che anziché rivolgere la sua lotta contro l'azienda, ha indetto un sit-in sotto il Consiglio Comunale alle ore 20.00 di Martedì 18 Dicembre.

Ovviamente tutti hanno a cuore le sorti dei lavoratori, come altrettanto hanno a cuore la salute dei cittadini, ma tutti i tentativi di aprire un dialogo e ricercare percorsi alternativi comuni, sono sempre stati rifiutati, privilegiando l'innalzamento dello scontro sociale, mirando a creare un'insanabile contrapposizione tra chi difende il posto di lavoro e quanti hanno a cuore la salute dei cittadini e il futuro del territorio. Restiamo convinti che solo il dialogo e la ricerca di percorsi condivisi possa respingere le manovre di quanti, utilizzando la contrapposizione tra ambiente e lavoro, mirano nei fatti a favorire la trasformazione dei cementifici in smaltitori di rifiuti, garantendo una sorta di extra-territorialità ad impianti dove si può agire impunemente.