PIERLU.org | il blog di pierluigi giaccarello

23 aprile 2013

Ogni momento di crisi rappresenta un'opportunità.

Ogni momento di crisi rappresenta un'opportunità per mettere in discussione i propri equilibri. La scelta che ho fatto mi è costata più  dal punto di vista umano che politico. Dopo 9 anni lascio una militanza alla quale non mi sentivo più in grado di appartenere ma soprattutto un patrimonio di relazioni umane. Spesso sono entrato in conflitto con logiche di appartenenza pregressa alle quali non mi sono mai riuscito ad adattare, creando anche conflitto all’interno della nostra organizzazione.
Mi considero un progressista ma vedo una politica nazionale (anche quella del PD) sempre più conservatrice, arroccata in difesa dello status quo, delle renditi di posizione di ogni lobby, di sfere di influenza del potere equamente distribuite. La scelta dell’ennesimo governo delle larghe intese (di queste intese con la destra di Berlusconi dopo l’esperienza fallimentare del governo Monti) rappresenta per me una soglia oltre la quale l’ostacolo mi risultava invalicabile. Lo era in primis da elettore, figuratevi da dirigente territoriale. So che molti compagni di partito continuano a coltivare il sogno che qualcosa di diverso si possa realizzare (la maggioranza del circolo di Monselice a cui auguro ogni bene e ogni fortuna) e io li rispetto.
Ma per me un’ulteriore apertura di credito a questo PD era impossibile. Me lo dettava una coerenza con i miei valori che mi hanno obbligato a una scelta solitaria, che non ha coinvolto – e me ne scuso - il direttivo che rappresentavo fino a venerdì scorso.Ho sempre creduto in un personale impegno politico che si fondasse su due pilasti ben precisi: l’autonomia economica e lavorativa dalla politica e l’azione concentrata soprattutto in chiave locale. Queste rimarranno sempre le due stelle polari che guidano la mia passione per il governo del bene comune. Adesso sentivo che questa era la scelta più giusta da fare.