PIERLU.org | il blog di pierluigi giaccarello

26 gennaio 2013

Non abbiamo bisogno di colpevoli ma di soluzioni da cercare insieme.

Vorrei rispondere all'intervento pubblicato oggi sulle pagine del Mattino di Padova nel quale Alessandro Naccarato ripercorre le tappe del revamping Italcementi sostenendo che una parte politica ben precisa ha favorito un epilogo paradossale della vicenda.
Nelle parole dell'onorevole Naccarato riecheggiano quelle del Sindaco di Monselice Lunghi e del suo vice Mamprin che propongono una class action nei confronti di coloro che, a loro avviso, sono colpevolmente responsabili della situazione in cui oggi versa Italcementi, o quelle dei sindacati con cui si annunciano sit-in sotto la sede del Municipio di Este.
Tutto questo non ha nulla di responsabile e non fa altro che alimentare la tensione che si respira da mesi in città su questo tema, soprattutto a causa della crisi economica che investe il settore delle costruzioni. Come dato di cronaca va ricordato che il gruppo Italcementi ha annunciato lo scorso dicembre la cassa integrazione di 24 mesi per 669 dipendenti in Italia (di cui 70 a Monselice) a testimonianza del fatto che la crisi evidentemente è di settore, non di certo locale.
Il PD di Monselice ha condiviso le iniziative dei sindaci Piva e Corso, assieme ai quali ha favorito un confronto politico che ha fatto approvare a larga maggioranza dal livello provinciale del Partito Democratico una posizione di contrarietà rispetto al progetto a cui fa riferimento l'onorevole Naccarato.
Personalmente non ho mai pensato che le cementerie debbano dismettere immediatamente i loro impianti, ma ritengo colpevoli quanti continuano ad eludere la necessità di una progressiva dismissione di questi insediamenti produttivi incompatibili con le vocazioni economico-turistico-culturali dell'area dei Colli Euganei. Una programmazione che non può essere dilatata ai 30 anni proposti dalla convenzione proposta da Italcementi.
Per questo abbiamo sempre proposto e ora, raccogliendo favorevolmente l'appello alla concertazione territoriale proposto dalla multinazionale, lo rilanciamo a chi governa questa città e ai nostri rappresentanti istituzionali affinché facilitino questa programmazione attraverso un accordo di programma per il rilancio economico del territorio coinvolgendo Provincia, Regione, Ente Parco, associazioni imprenditoriali, di categoria e rappresentanti dei lavoratori.
Forse è troppo tardi? Beh, è quello che avrei fatto io da Sindaco di Monselice all’indomani della consegna della lettera con cui Italcementi annunciava la volontà di investire 160milioni di euro in questo territorio, anziché tenerla in un cassetto e farne personale tesoro salvo poi renderla pubblica a giochi fatti.


24 gennaio 2013

Nessun passo indietro. Facciamo tutti insieme un passo in avanti.

Rispetto per la sentenza del Consiglio di Stato su Italcementi che, tuttavia, non cambia di una virgola la situazione che stiamo attraversando. La tensione che si respira da mesi in città su questo tema, soprattutto a causa della crisi economica che investe il settore delle costruzioni, non porta da nessuna parte. Non si chiedano inutili passi indietro ma si faccia tutti insieme qualche passo in avanti affinché lavoratori, cittadini e buona politica si avvicinino fra loro. Senza alibi va favorito da tutti gli attori coinvolti un programma di rilancio del territorio su basi nuove, che prenda atto della realtà e che tuteli lavoro, ambiente e salute del territorio. Gli strumenti ci sono. Ci si metta ora la volontà di farlo.

23 gennaio 2013

Cementerie? Consultiamo i cittadini.

"Cementerie osteggiate da minoranza politica" dicono. Toccasse a me decidere consulterei i cittadini con referendum.

17 gennaio 2013

Perché non indire un concorso per giovani che ripensi e progetti l'arredo urbano locale?

Nei giorni scorsi vi sono state varie polemiche di cui abbiamo letto sui giornali per il posizionamento di alcune sculture originali su alcune rotonde presenti in città, avviando un piccolo dibattito sull'arredo urbano di Monselice. Certamente parlando di arredo urbano, verrebbe da notare che il centro di Monselice è un po’ un minestrone di stili diversi: ma al momento si dice non ci siano i fondi per ripensare il complesso. La difficoltà è ripensare ad un arredo urbano attuale, ecosostenibile e attivo, in grado di ricevere ed elaborare informazioni e dati lasciati dai cittadini, al fine di generare un sistema territoriale di distribuzione di notizie utili ai fruitori del territorio. Perché non pensiamo ad un concorso per giovani progettisti, artisti, designer, architetti che permetta alla nostra città di avere per lo meno un progetto da realizzare man mano che si reperiranno i fondi senza continuare a rattoppare in modo scoordinato? 

15 gennaio 2013

Consigli non richiesti a Bersani (di Massimo Gramellini)

Ricominci a pettinare le bambole. Il Bersani presidenziale, in gessato e ingessato, ha perso simpatia senza guadagnare carisma. Smaltita l’emozione delle primarie, il partito strafavorito sta iniziando a rinculare nei sondaggi. Servirebbero Renzi e il pullman dell’Ulivo: qualcuno o qualcosa che parli ai cuori e alle pance. Lei, Bersani, è un politico del Novecento (lo dico a suo merito), più credibile come amministratore pubblico che come seduttore appassionato. Il suo problema è che non dà mai un titolo.

14 gennaio 2013

Tutti i numeri di Berlusconi.

1) Berlusconi a Servizio Pubblico (1:33:40): “Il PIL è calcolato in 1500miliardi. … non è vero, perché il nostro PIL non può essere contato solo emerso, ma anche il sommerso … Nei dati ISTAT c’è il 17 per cento. … il PIL, sommerso ed emerso, è superiore al debito pubblicoquindi invece che il 120 per cento siamo vicini al 94 per cento che è la media europea”. FALSO. 
Leggi l'articolo de lavoce.info per approfondire.

10 gennaio 2013

Il Fai lancia le primarie dei programmi

Dalle primarie dei candidati a quelle dei programmi. E' l'iniziativa del Fondo Ambiente Italiano, che da oggi fino al 28 gennaio attraverso il sito www.primariedellacultura.it offre a tutti i cittadini la possibilità di partecipare alla scelta delle priorità nell'ambito della cultura, del paesaggio, dell'ambiente.

9 gennaio 2013

Le mafie al Nord. Cose nostre.

Questa l'introduzione di un corso di formazione in 10 incontri organizzato dal Centro Studi Ettore Luccini a cui avrò l'opportunità di partecipare. Un amministratore locale, oggi soprattutto al nord, deve essere informato su un argomento così delicato perché la conoscenza delle pratiche criminali è la precondizione a qualsiasi discorso di contrasto a questi fenomeni.

7 gennaio 2013

L'Italia giusta del PD (chi mal comincia...)

Ci sarebbe molto da commentare rispetto agli accadimenti di questi giorni a cavallo fra un anno che finisce e uno nuovo che inizia: dalla "salita" in campo di Monti e dei suoi "nuovi" compagni di ventura, alla rediviva alleanza Berlusconi-Maroni con candidato premier a sorpresa; la cosa che tuttavia mi preoccupa di più è la qualità delle liste che il Partito Democratico domani approverà in direzione nazionale.

E' vero: siamo gli unici ad aver organizzato in modo partecipato le primarie (più di un milione di cittadini hanno partecipato il 29 e il 30 dicembre) per la scelta della maggior parte di questi candidati, ma molte esclusioni annunciate (penso ad esempio a Francesco Ferrante e Roberto Della Seta, deputati ambientalisti che molto hanno fatto ad esempio sul caso Ilva di Taranto...ma non sono le uniche) a vantaggio di inclusioni imbarazzanti (vedi alla voce risultati delle primarie nel meridione d'Italia o segretari regionali che plaudono alle primarie ma poi trovano posto in lista senza parteciparvi) dovrebbero farci riflettere sulla qualità dei nostri rappresentanti.

Qualcuno dirà (soprattutto gli amici che dividono l'impegno diretto nel PD) che non siamo mai contenti. Che troviamo sempre un motivo per criticare il partito in cui militiamo. Ma io dico che di fronte ai risultati delle primarie mi inchino, anche quando sono il frutto di accordi di potere (si veda il caso di Padova dove un sodalizio fra ex Ds ha funzionato benissimo), ma se nell'alveo delle candidature approvate dalla direzione del PD (il cosidetto listino...un numero di candidati eletti che oscilla fra il 20 e il 30% del totale) si fanno vittime eccellenti a vantaggio solo della fedeltà o dell'appartenenza allora viene meno quel condivisibilissimo concetto di collettivo a cui spesso fa riferimento il nostro candidato premier Bersani.

L'Italia giusta passa anche da queste scelte. Non perdiamo l'occasione di iniziare col piede giusto.