PIERLU.org | il blog di pierluigi giaccarello

30 ottobre 2012

Non si escluda Monselice. Bisogna saltare sul treno della città metropolitana.

Nel contesto del riordino delle Province, la prospettiva di inserimento dei Comuni della Provincia di Padova nella Città metropolitana Venezia-Padova non può che essere fortemente attraente e costituire una straordinaria opportunità, perché ci inserirebbe in un’entità molto più consistente sul piano territoriale-demografico-amministrativo, economicamente più ampia e interessante con peculiarità complementari e integrative alla nostra economia, culturalmente prestigiosissima e comunque susciterebbe elevato interesse generale dall'esterno, consentendoci, ad esempio, di accedere più facilmente ai fondi europei.
La stessa Venezia ha un interesse specifico in questo senso perché, da sola, sarebbe la Città metropolitana più piccola d'Italia.

29 ottobre 2012

Non me lo merito.

Dopo puntate di Report come quella di ieri sera...a fare il segretario di un partito (benché a titolo gratuito e a livello comunale) mi vergogno un po'. E non me lo merito.

28 ottobre 2012

Laura è ufficialmente candidata alle primarie

"Mi ha appena chiamato Stumpo. Sono ufficialmente candidata alle primarie del centrosinistra. 19 regioni coperte ( solo Molise escluso) e oltre 21000 firme depositate. Un in bocca al lupo a noi e avanti tutta! Grazie..! :)", Laura

26 ottobre 2012

Buone notizie. Discariche svuotate dal riciclo.

Bello sapere che Laura Puppato ha tanti meriti su questo tema.
Continua la cavalcata del Veneto verso percentuali di riciclo record e la Regione, che già ha bloccato l’apertura di nuovi inceneritori (si pensi a quelli progettati da Unindustria nel Trevigiano), annuncia ora il ridimensionamento del termovalorizzatore di Ca’ del Bue, nel Veronese, e la chiusura delle dieci discariche aperte dalle Dolomiti al Delta. Il report annuale dell’Arpav, d’altra parte, mette in fila numeri inequivocabili. La produzione di rifiuti nella nostra regione è calata nel 2011 del 4,3%, soprattutto a causa della crisi che ha comportato una drastica riduzione dei consumi, attestandosi a 2.305 tonnellate, ossia 465 kg all’anno per ciascun abitante. «E questo - ha sottolineato il direttore dell’Agenzia per l’ambiente Carlo Emanuele Pepe - nonostante si siano contate lo scorso anno oltre 63 milioni di presenze turistiche». La percentuale media di riciclo è del 60,5% (nel 2010 era al 58,3%), con punte record nel Trevigiano e nel Bellunese, che con il 74% ed il 66% hanno già raggiunto gli obiettivi fissati per il 2012 (e ci sono Comuni, come Salgareda, nella Marca, che arriva addirittura all’83,6%).

25 ottobre 2012

I sogni non vanno trascurati ma rincorsi.

Sapere che ogni singola firma, anche quelle raccolte in un meraviglioso lunedì mattina al mercato a Monselice, sono servite per rendere possibile questo mi riempie di orgoglio. I sogni non vanno trascurati ma rincorsi.

Per una volta la penso come Bossi

"No, non credo..." : così Umberto Bossi risponde ai cronisti che, in buvette a Montecitorio, all'indomani della dichiarazione del passo indietro di Berlusconi, gli chiedono se ritenga che davvero il Cavaliere, suo alleato storico, non correrà più per la premiership.

24 ottobre 2012

Servono comuni più grandi con maggiore autonomia.


Il dibattito sull'accorpamento delle Province fa tornare d'attualità i soliti campanilismi per cui tutti difendono il loro come il migliore dei territori possibili. Io ritengo che la giusta via sia stata finalmente segnata e non possiamo, né dobbiamo fermarci. Ritengo, ad esempio, che il passaggio successivo e davvero rivoluzionario sarà quello delle fusioni dei comuni; quanto mai attuale nell'epoca dei tagli dei trasferimenti agli enti locali e della razionalizzazione dei servizi. Abbasso i campanili. L'unica preoccupazione che dovrebbe avere un amministratore serio è quella di presidiare l'erogazione dei servizi ai cittadini e alle imprese con minori costi a carico degli stessi. Trasferiamo con coraggio competenze dalle province (via via da commissariare e poi eliminare) alle regioni e a comuni con l'obbligo di accorparsi con criteri di natura territoriale e demografica, garantendo loro autonomie di imposizione fiscale e spesa sempre più consistenti. Il dibattito, soprattutto per una politica che fa delle amministrazioni dei castelli da conquistare è tutto in salita ma fa piacere sapere che nella Bassa di tutto questo si è cominciato a ragionare da un pezzo.
Otto Comuni che potrebbero diventare tre. Non ci sono solo Este e Ospedaletto Euganeo ad affrontare il tema della fusione dei Comuni. L’argomento è particolarmente dibattuto nella Bassa Padovana, forse l’area della provincia che più sta prestando attenzione a questa prospettiva radicale nel mondo delle amministrazioni locali.

23 ottobre 2012

Il sogno alta velocità e l'incubo quotidiano dei pendolari

Anche oggi ennesima disavventura per i pendolari che da Monselice, per studio o per lavoro, cercavano di raggiungere Padova. Trenitalia ha soppresso una delle tratte più popolate dai viaggiatori del mattino, il regionale delle 7.39. Tutto senza autocorse sostitutive o fermate aggiuntive per gli altri treni in transito e, ovviamente, in ritardo.
Le soppressioni e i ritardi sono diventati ormai un'abitudine. E, quando va bene, negli orari di punta i passeggeri sono costretti a viaggiare stipati come bestiame. Una vergogna nei confronti di tutte quelle persone che, per studio o lavoro, pagano un servizio che viene loro erogato in modo sommario da un sistema tutto concentrato a investire sull'alta velocità.
Invitiamo i nostri amministratori, il Sindaco di Monselice Lunghi, ma anche i due consiglieri regionali locali Santino Bozza e Stefano Peraro, ad attivarsi in sede regionale per approfondire le ragioni di questi disservizi. In questa era di vacche magre, i sogni di chi governa continuando a parlare di modernissime metropolitane di superficie e faraonici sottopassi per l'alta velocità offendono i pendolari della Bassa Padovana costretti a veri e propri incubi quotidiani.

L'effetto cumulativo delle emissioni al centro dei nuovi limiti per i cementifici.

Ricevo e volentieri pubblico da Leandro Belluco. Dobbiamo insistere sulla questione che in un'area dove in meno di dieci chilometri ci sono tre stabilmenti inquinanti non è possibile che i limiti autorizzati non tengano conto dell'effetto cumulativo. Lo capisce anche un bambino ma chi governa la Provincia no.
Nell'articolo del 16 u.s. "Emissioni in aumento» Italcementi minimizza" a firma di Francesca Segato pubblicato sul Mattino di Padova, era evidenziato l'aumento dell'inquinamento del cementificio Italcementi di Monselice rispetto all'anno precedente. Il potente Gruppo, dal canto suo, minimizzava affermando tra l'altro che: "le emissioni di NOx a ottobre sono in netto miglioramento".
La realtà, purtroppo, dimostra un preoccupante contrario.Questi i dati recentissimi (reperiti dal sito dello stesso cementificio) per il periodo che va, per l'appunto, dal 16 al 21 ottobre.










Ancora una volta si è assisto a dichiarazioni non vere che nessuna autorità si preoccupa di contestare.
 E' bene ricordare che il cementificio Italcementi di Coleferro deve rispettare un limite di 800 mg/Nmc mentre quello di Monselice (che si trova a poche centinaia di metri da un complesso scolastico e campo sportivo, a ca. 1 km dal centro del paese, inserito nel parco colli Euganei, con altri 2 cementifici nel raggio di 5 km) è autorizzato inspiegabilmente a scaricare fino a 1800 mg/Nmc del pericoloso gas tossico. Il cementificio di Coleferro, qualche giorno fa è passato alla cronaca nazionale perchè una parte dell'impianto è stata messa sotto sequestro per alcuni camini secondari fuori norma. A Monselice il camino principale sta scaricando regolarmente oltre il 20% del massimo concesso a Coleferro. 
Non è possibile che questa situazione, che non ha alcuna giustificazione, perduri nell'indifferenza degli amministratori locali, provinciali e regionali.

22 ottobre 2012

Gli insegnanti fannulloni

E' vero. Molti pensano che sia venuto il momento che anche maestre e professori insegnino più delle 18 ore a cui sono tenuti settimanalmente. L'argomento, ridotto a questo concetto, sembra assolutamente evaso.
Di fatto, però, un insegnante non è un impiegato statale qualsiasi. Io di ore ne lavoro 37 e mezza alla settimana (sono un bancario) ma, non appena esco dalla mia filiale, fino alle 8.15 del giorno successivo posso occuparmi d'altro. Cosa che non accade per gli insegnanti: programmazione, lezioni da preparare, compiti da correggere. Si potrà dire che sono tutte attività non verificabili e a cui non tutti i docenti si dedicano con la stessa professionalità. Presto fatto: facciamo gestire queste attività presso gli edifici pubblici dove esercitano la loro professione.
Obbligarli indiscriminatamente ad un numero maggiore di ore di insegnamento, senza tenere conto di quali e quante materie gli stessi insegnano, di fatto bloccando il turn over delle graduatorie e, certamente, non preoccupandosi di innalzare il livello qualitativo dell'insegnamento significa solo tagliare per fare cassa sulla pelle del futuro.

Voglio una donna premier: voglio Laura Puppato

Sintetico, efficace, chiaro questo post di Alessandra Faiella sul Fatto Quotidiano.
Che cosa deve fare Laura Puppato, l’unica candidata donna alle primarie del centrosinistra per ottenere visibilità? Deve mostrare le tette in tv? Fare un balletto a Buona Domenica? Urlare con prepotenza nei dibattiti politici sovrastando le voci degli avversari? Fingere di svenire in diretta? Pubblicizzare una marca di dadi da brodo? Che cosa deve fare Laura Puppato per ottenere visibilità all’interno del suo partito? Essere accondiscendente e servizievole con i dirigenti? Mettersi di lato e lasciar parlare solo i maschi del suo partito? Unirsi a una corrente forte e lasciar perdere la sua indipendenza intellettuale e politica?

18 ottobre 2012

Ripariamo l'Italia!

Qualcuno mi ha detto che sostenere Laura Puppato è tempo perso. Io, invece, ho deciso di appoggiare la candidatura perché credo fortemente nella sua proposta. Consigliere regionale veneta, unica donna candidata, anziché di rottamazione, parla di riparazione dell'Italia: un Paese dove sviluppo, lavoro e innovazione devono essere ricercati non dimenticando la tutela di ambiente, salute, diritti e partecipazione. Una figura nuova capace di rappresentare tutto il Centrosinistra.
E' scattata quindi la raccolta delle firme necessarie alla presentazione della candidatura. Sarà possibile farlo a Monselice lunedì mattina al mercato settimanale e lo stesso giorno dalle 18 alle 20 presso la sede del PD di via Garibaldi.

17 ottobre 2012

Troppi protagonismi...

Noto una certa vena polemica nella risposta di Civati al mio appello. Credo che se il mondo dei non bersaniani o renziani della prima ora non fa fronte comune attorno a una candidatura che non può ridursi a mera testimonianza, si perda un'occasione.


Parliamo di contenuti

Il clima delle primarie sta prendendo una china che non mi piace. Si dica limite dei 3 mandati per i parlamentari senza deroghe. Non serve essere vecchi bacucchi per fare i Presidenti di Camera e Senato, né i capogruppo. E poi basta rottamazioni. Parliamo di CONTENUTI.

16 ottobre 2012

Cari ragazzi, dovete sognare. Otto consigli per il futuro

Bello questo pezzo di Beppe Severgnini. Introduzione del suo nuovo libro.
Ve lo prometto: eviterò i sermoni e l'autobiografia. Insieme alla bici da corsa, alla cucina gourmet e allo spettacolo delle ragazze d'estate costituiscono le tentazioni di chi ha i capelli metallizzati, radi o assenti. Troverete, nelle prossime pagine, solo pochi ricordi: se li ho utilizzati è per aiutare chi legge, non per consolare chi scrive. E nessun paternalismo, spero. Noi siamo la generazione cui ancora rubavano l'autoradio: il rischio esiste. Sulla gente che offre buoni consigli quando non può più dare cattivi esempi, tuttavia, sono state scritte memorabili canzoni. L'esperienza è un antipasto preparato da qualcun altro. Si può assaggiare o rifiutare, e in ogni caso non bisogna consumarne troppo. Il libro che state per leggere non è riservato ai laureati, ai ventenni o ai giovani: categoria vasta, generica e insidiosa. Anche se è nato nelle università - come spiegherò alla fine - Italiani di domani è destinato a chi vuole provare a ragionare sul proprio futuro, e magari a cambiarlo. Se vogliamo riprogrammare noi stessi e il nostro Paese - brutto verbo, bel proposito - dobbiamo continuare a provarci, anche quand'è finito il tempo epico della gioventù. Nelle prossime pagine troverete otto passaggi; se preferite, otto chiavi per il futuro. Ognuno contiene altrettante sottopassaggi. Otto è un numero sensuale e simmetrico: non piace solo ai cinesi, che di queste cose se ne intendono. Sono le otto T del tempo che viene: prendetele o scartatele, tutte o in parte. Se le scartate, però, pensate perché lo fate. È comunque un buon esercizio. 

15 ottobre 2012

Quando le legislature non si contano più con le dita di una mano

Era quasi inevitabile che qualcuno facesse di Veltroni un eroe alla notizia della sua non ricandidatura alle prossime elezioni politiche. Personalmente ritengo sia una scelta di buon senso: soprattutto perché si mette a disposizione del partito in ogni caso e perché potrebbe indurre qualcun'altro a imitarne la scelta.
Non sappiamo con che legge elettorale andremo al voto e, comunque, ritengo che il PD per la selezione delle proprie candidature dovrebbe utilizzare le primarie (con regole ben determinate che limitino i costi delle campagne elettorali dei singoli candidati); sta di fatto che abbiamo bisogno, quale che sia il futuro candidato premier del centrosinistra, che il nostro campo si presenti con tante facce nuove. Bersani ha detto che la ruota girerà ma deciderà il collettivo, Renzi vuol rottamare personalmente buona parte dell'attuale classe dirigente: chi è consapevole che le legislature che ha fatto fra un po' non si contano più sulle dita di una mano dovrebbe fare un passo indietro con gli stessi propositi di Veltroni. A disposizione del PD.

10 ottobre 2012

50 euro a preferenza...ma Formigoni non si dimette!

L'esponente del Pdl, responsabile regionale per le politiche della casa, è il quinto delegato della giunta Formigoni a finire in manette. I carabinieri parlano di "preferenze pagate 50 euro l'una in contanti": ai boss della 'ndrangheta sarebbero finiti 200mila euro. E Formigoni non vede comunque motivo per dimettersi.

9 ottobre 2012

Caccia alla sedia più grossa...

Rumors da giorni, e ora l'annuncio ufficiale: il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà si dimette dalla carica. Podestà, eletto con il Pdl nel 2009 alla guida di Palazzo Isimbardi, spiegherà oggi le ragioni delle sue dimissioni, ma sembra chiaro da indiscrezioni che la scelta sia stata fatta per potersi candidate alle prossime Politiche.
Parto dal presupposto che le province per quanto mi riguarda andrebbero abolite per intero su tutto il territorio nazionale, trasferendo competenze e risorse umane a regioni e comuni (a loro volta accorpati in municipalità di dimensioni che superino almeno i 20mila abitanti ciascuna ove le contiguità territoriali lo consentano) con maggiori autonomie decisionali e di spesa. Scoprire, però, questa improvvisa reazione a catena di presidenti di provincia dimissionari per accedere a ben più "onorevoli" ed onerose (per la collettività) cariche elettive è vomitevole.

5 ottobre 2012

Salviamo l'Erasmus.

L’appello. Scongiurare la scomparsa dell’Erasmus. I Giovani Democratici e la Rete Universitaria Nazionale hanno promosso un appello con altre formazioni politiche e associazioni studentesche europee. “Tassiamo le rendite finanziarie e diamo i fondi all’istruzione”. Ecco il testo che condivido e propongo avendo avuto il privilegio personale di vivere questa esperienza fantastica di interculturalità:
Nell’arco di 25 anni oltre 3 milioni di giovani europei sono stati protagonisti del progetto Erasmus. Per generazioni di cittadini europei formarsi, creare conoscenza, economia, socialità, in un paese diverso dal proprio, è stata l’opportunità per contribuire in maniera simbolica e concreta al processo di integrazione europea.
Un progetto quello Erasmus che mette al centro della propria stessa identità quelle che dovrebbero essere le basi dell’unione politica del nostro continente: i saperi, le pari opportunità, la fratellanza, la mobilità geografica e sociale. Far morire, dopo un quarto di secolo di importanti risultati ottenuti, questa esperienza sarebbe un atto di miopia politica non perdonabile. Il peso ed i costi della crisi non possono ricadere su quella che invece dovrebbe essere una delle chiavi di volta per uscirne: l’investimento in ricerca, innovazione, mobilità.

Per questo chiediamo alle istituzioni europee preposte ed ai nostri rispettivi paese di provenienza di predisporre le adeguate soluzioni legislative e finanziare al fine di salvare ed ampliare il progetto Erasmus. Tassare le transazioni finanziare, ad esempio, così come richiesto anche nella nostra campagna Rise UP ( www.iriseup.eu ), e destinare una quota del fondo ottenuto alle borse di studio europee, alla costruzione della società della conoscenza e all’integrazione potrebbe essere una soluzione auspicabile.

Giovani democratici (GD)
Rete universitaria nazionale (RUN)
Juventudes socialistas de españa (Jse)
La Federaciónde Asociaciones de Estudiantes Progresista (FAEST)
Mouvement des Jeunes Socialistes (Mjs)

3 ottobre 2012

Qua c'è un'intera "classe politica" da sostituire. Subito.

Legge anticorruzione ferma in Parlamento quando Batman-Fiorito e Daccò-formigonifriend son incarcerati. Bozza di legge elettorale a firma di Calderoli. Province che per non sparire vogliono annettere comuni. Consigli regionali strapagati senza il benché minimo motivo nella più bipartisan accondiscendenza. E nei talk show sembra che per LORO sia tutto normale mentre NOI ci sforziamo di fare politica nel territorio. Il sistema va rifondato. Un tempo in agricoltura i campi di tanto in tanto andavano messi a riposo. Qua c'è un'intera "classe politica" da sostituire. Subito.

1 ottobre 2012

Interinali lavoratori di serie B

Ma è possibile che un lavoratore interinale possa vedersi rinnovare il contratto di giorno in giorno? E magari continuare a lavorare nella stessa azienda per 14 anni. E adesso, quando quel lavoro non serve più, vedersi licenziato senza nemmeno la cassa integrazione. Questa è una vergogna dei nostri tempi...di quella flessibilità a senso unico a cui va trovata una soluzione che dia uguali protezioni ad azienda e lavoratori.

Da Bassa Padovana ad Alta Rodigina?

In queste ore si vocifera della possibilità che Monselice con Este e altri comuni limitrofi diventino parte della Provincia di Rovigo. A questo proposito domani sera vi sarà un Consiglio Comunale straordinario dove cercheremo di capirci di più. Mi auguro soltanto che questa non sia l'idea di qualche virtuoso amministratore che è convinto che sia un modo per tenere in vita una provincia che, al contrario, per rapporto fra territorio ed abitanti sarebbe fra quelle da accorpare... La finiremo prima o poi con la logica del "fatta la legge trovato l'inganno...".